venerdì 20 novembre 2009

Parigi

Ho trascorso tre giorni in una città che amo particolarmente, ma che non rivedevo da quasi 20 anni. Succede che ritornando nei posti lasciati molto, ma molto tempo prima, li si ritrovino cambiati (spesso in peggio). Con Lei non é successo. L'ho rivista e pur se con qualche cambiamento, dannata globalizzazione, Lei mantiene la sua identità viva come allora. Parigi appartiene ancora ai parigini, pur essendo una città che ospita moltissimi turisti. Ed é questa la sua ricchezza ( eh sì, la lingua batte dove il dente duole, perché la mia amata Venezia non é più dei veneziani).

Bellissimi fiori lungo gli Champs Elysées. Lungo il viale stavano già installando le casette bianche che (così ci hanno riferito) saranno il mercatino di Natale dei parigini. L'ho vista una volta durante il periodo prenatalizio e .. che dire? Semplicemente magica.


E ovviamente le persone normali fotografano l'Arco di Trionfo, la chiesa di Notre Dame e altri monumenti conosciuti. Perché no, anche la Tour Eiffel.
Io no, io mi sono sciolta di fronte ai banchi di fiori dei mercatini all'aperto..


..e di fronte a questi caffé dove le persone si prendono un po' di tempo per bersi qualcosa e fumarsi una sigaretta. Infatti i ristoratori parigini riscaldano l'esterno dei loro caffé con alcune stufe a gas a forma di fungo, spesso appese sopra le teste dei clienti che se ne stanno comodamente seduti fuori. Adoro questo loro modo di godere dei piccoli piaceri della Vita.



Queste sono due foto scattate dall'esterno di un negozietto bellissimo, pieno di cose vecchie e non, ma di un gusto davvero unico. Ho acquistato una scatola di biscotti di latta con raffigurati due bambini in abbigliamento invernale che si tengono per mano. Un negozietto davvero dolce.

E non potevano mancare le pasticcerie e cioccolaterie dove mi sono ritrovata con il naso schiacciato alla vetrina, tipo bambina affamata di 5 anni. Peccato che molti di questi locali abbiano un aspetto decisamente di tendenza.

giovedì 5 novembre 2009

Zucca...

Ieri sera ho risolto la cena con un piatto a base di zucca e gorgonzola e devo dire, non male, anche per il tempo di preparazione che é stato davvero breve.

Trifolare la zucca a tocchetti insieme a del porro,un po' d'olio, del rosmarino e due cucchiai di acqua: coprire per 10 minuti circa e poi ridurre il tutto in crema con il mix (comodissimo quello ad immersione).Nel frattempo cuocere la pasta (io ho usato le penne). Una volta scolata la pasta, versarla nella padella con la zucca, aggiungere qualche bel pezzettone di gorgonzola, una grattugiata di parmigiano et voilà!!!Un cabernet franc si é accoppiato benissimo con questo piatto!:))

mercoledì 4 novembre 2009

COPERTA FINITA!!!!!

Non ci credo nemmeno io!Dopo quasi 5 mesi sono riuscita a finire la mia prima coperta e, anche se non é perfetta, sono davvero contenta di vedere per la prima volta un mio "grande" lavoro completato e in uso. Infatti é sul letto di mia figlia già da domenica sera e a quanto mi dice, la coperta scalda e non é troppo pesante.



Ho cercato di fotografarla da più angolature, ma non sono riuscita a fare una foto con la coperta aperta, perché con la mia macchinetta mi riusciva male. Magari ci provo con la digitale della mia metà che é molto più seria della mia.

Devo dire che é stato molto divertente fare i quadrati e poi unirli, ma... ma la cosa che mi ha fatto impazzire é stata cucire i bordi con il tessuto in pile, mentre per il rovescio (sempre con lo stesso pile) é stato molto più semplice. E ho preso un po' di dimestichezza nel punto a mano, considerato che la coperta é stata interamente cucita a mano.



Comunque, alla fine di questa gestazione creativa e dopo la nascita di questa mia creatura, ho preso nota degli errori da non ripetere per una prossima eventuale opera, vale a dire:

1) Prestare maggiore attenzione allo spessore del filato, poiché il filato color panna si é rivelato più grosso degli altri e una volta terminati i quadrati, ho avuto problemi a far combaciare gli angoli dei quadrati panna con gli altri due tipi di filati. Infatti, in alcuni punti gli angoli non mi sono riusciti bene :((

2) Mai e poi Mai PIU' i bordi con il pile. Magari la prossima volta cerco una fettuccia alta, tipo quella che si usa per bordare le giacche di lana cotta. O qualcos'altro del genere.


Alla fine di questa maratona di lana e pile, mi sono concessa una fetta di torta alle mele con gocce di cioccolato insieme ad una tazza di thé aromatizzato all'arancia e cannella. Ma davvero ci vuole poco ad essere felici!! :))



E' una delle torte che faccio spesso per la colazione del mattino, poiché risulta soffice anche per 2/3 giorni di seguito.
Ricetta:
- 180 gr di farina
- 120 gr di fecola di patate
- 1/2 bicchiere di latte (anche di riso va bene)
- 3 uova
- 150 gr di zucchero
- 3 cucchiai di gocce di cioccolato
- 120 gr di burro (alla faccia del colesterolo)
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 1 fiala di essenza di vaniglia
- 2 mele
Battere i tuorli con lo zucchero ed unirli alla farina e alla fecola. Sciogliere a bagnomaria il burro assieme al latte e aggiungerli al composto unendo anche la fiala di vaniglia e il lievito (passato al setaccio, altrimenti ci ritroviamo in bocca qualche grumetto dal sapore leggermente salato).
Aggiungere le mele tagliate a fettine sottili. Montare a neve ferma i 3 albumi e unire anche questi all'impasto. Alla fine aggiungere le gocce di cioccolato. Infornare in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa (io uso la funzione ventilato).
La prossima volta proverò la versione pere e cioccolato oppure mele e uvetta.


E dopo essermi ripresa da questa grande gioia :)) ho iniziato un nuovo lavoro con una lana di un verde quasi militare, ma che é davvero molto più bella di quanto risulti nella foto.